L’elaborazione del lutto prevede delle fasi fisiologiche diverse, caratterizzate da stati emotivi intensi e spesso contrastanti:
Il processo di elaborazione del lutto si complica notevolmente quando la perdita avviene in situazioni “non comuni” come sta accadendo in questo periodo di pandemia da COVID-19. L’estensione della pandemia ha creato una situazione di grave lutto in molte famiglie e purtroppo tantissimi italiani stanno vivendo il passaggio dalla vita alla morte dei propri cari in modo restrittivo e drammatico. Vista la situazione attuale infatti non è possibile realizzare il rito della vestizione, non è possibile celebrare il funerale, non è possibile avere amici e parenti vicino ad alleviare il senso di vuoto che l’interruzione della vita lascia inesorabile in chi rimane.
Quando questa rielaborazione viene negata o interrotta il rischio che ci si possa bloccare ad una fase di negazione è molto elevato. Infatti salutare i propri cari nell’ultimo addio ha lo scopo di creare dentro ognuno di noi una rappresentazione della realtà nuova che comporta necessariamente una ristrutturazione dell’immagine di sé e del contesto in cui ogni persona è inserita. Quando questa ristrutturazione non avviene o avviene in tempi troppo lunghi, può accadere che la distanza tra la situazione reale e quella percepita sia troppo ampia e che le persone superstiti possano in cuor loro negare la perdita.
In questa situazione è utile affrontare tali problematiche. Il percorso di psicoterapia offre l’opportunità di rielaborare la propria perdita, affinché l’addio ai propri cari, siano essi vittime del coronavirus o di altre patologie, non diventi un momento sospeso e non vissuto, ma sia comunque una fase di vita concreta dalla quale poter ripartire.
A Cento e a Mirandola visita lo psicologo, psicoterapeuta Dott. Marco Lodi.
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